Incunaboli della Crusca
  • incunaboli


La raccolta degli incunaboli

A partire dal 1812 nei Diari e nei Verbali delle adunanze del Consiglio dell’Accademia della Crusca si menzionano rapporti sullo stato della biblioteca, cataloghi a libro, e saggi di schedatura, ma le prime notizie circostanziate riguardanti gli incunaboli si trovano nei verbali accademici solo a partire dai primi anni Quaranta del secolo scorso quando la Commissione straordinaria per il riordinamento della Reale Accademia della Crusca, presieduta da Giovanni Gentile, delibera una ricognizione del patrimonio librario con la conseguente redazione di cataloghi e inventari. È infatti nella seduta del 19 maggio 1942 che l'allora accademico bibliotecario Mario Casella lamenta non solo la mancanza di cataloghi aggiornati, ma anche la totale assenza di un elenco degli incunaboli.

L'incarico della ricognizione viene affidato al cavalier Pericoli della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze che può portare avanti il lavoro fino al dicembre dello stesso anno quando viene iniziato lo stoccaggio degli incunaboli, dei libri rari e dei manoscritti in vista della loro spedizione alla locale Soprintendenza bibliografica per salvaguardarli dai bombardamenti. Le opere vengono inviate nel marzo 1943 ed ogni cassa è accompagnata da un elenco sommario atto all’individuazione corretta dei volumi contenuti.

È solo fra il 1971 e il 1972, in vista del futuro trasloco nella villa Medicea di Castello, che Clotilde Barbarulli Barblan, neo bibliotecaria dell'Accademia, inizia e porta a termine, coadiuvata da Renzo Romanelli, bibliotecario presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, il lavoro di riconversione del vecchio catalogo in schede di formato internazionale, l’inventariazione del Vecchio fondo e del fondo dei Rari, la costituzione del fondo degli Incunaboli, nonché la creazione del catalogo topografico. Nel 1971 nasce, attingendo dai fondi storici dei “Rari” e dei “Citati”, come testimoniato da alcune precedenti collocazioni a lapis rinvenute all’interno della coperta dei volumi, la raccolta degli incunaboli che si costituisce di 41 esemplari con collocazione Inc 1-41.